unimarc 1996
L'UNIMARC per gli archivi?
Il titolo di questa mia relazione contiene un punto interrogativo e potrebbe essere tradotto con questa domanda: vale la pena applicare agli archivi lo standard UNIMARC? Credo che, a tale domanda, non debbano rispondere i bibliotecari - ed io sono un bibliotecario che si occupa di automazione - ma gli archivisti. Ritengo, comunque, che si tratti di una domanda stimolante e cercheremo di vedere assieme perché.
E' stato osservato che l'introduzione delle nuove tecnologie informatiche nelle biblioteche sta cambiando radicalmente la natura del servizio bibliotecario e i rapporti complessi tra bibliotecari, collezioni ed utenti [Malinconico, 1991].
Stiamo insomma assistendo ad una ridefinizione del mestiere di bibliotecario: da professione principalmente impegnata a gestire le raccolte a professione che gestisce anche l'informazione.
Se, in un primo tempo, l'automazione ci permetteva di erogare gli stessi servizi di prima, magari con maggiore efficacia, ora le nuove tecnologie stanno trasformando radicalmente i servizi bibliotecari.
Se prima si parlava della produzione in maniera automatizzata - con i primi passi del formato MARC e le schede perforate - delle schede per il catalogo della biblioteca, ora si parla di biblioteca virtuale. Per biblioteca virtuale occorre intendere molto semplicemente la disponibilità di risorse informative e documentarie non solo all'interno di una determinata biblioteca, ma la disponibilità all'interno di una rete: qui il virtuale diventa reale grazie a determinate procedure informatiche e a determinati impegni di servizio.[Basili - Pettenati, 1994]
In ogni caso già dal 1968 il MARC - con il progetto della Library of Congress denominato MARC II - amplia i suoi obiettivi:
- apertura del formato a tutti i tipi di materiale gestiti dalle biblioteche;
- flessibilità del formato per una vasta gamma di applicazioni come ad esempio le acquisizioni e il recupero automatico dell'informazione (information retrieval) [Morton, 1986].
Tuttavia come sappiamo la nascita del MARC si accompagna - paradossalmente - al fiorire di differenti implementazioni del MARC a livello nazionale. Già negli anni settanta si possono contare venti versioni differenti per arrivare ai giorni nostri dove un recente progetto europeo di conversione tra i vari formati MARC calcola che nel mondo ci siano oltre cinquanta formati MARC diversi [USEMARCON, 1994].
Qualche altro dato sul mondo MARC: nel 1972 più di mille istituzioni usavano i servizi MARC della Library of Congress e, nel 1974, la BNI (Bibliografia Nazionale Italiana) esce anche su nastro magnetico in formato ANNAMARC - dove ANNA sta per Automazione Nella NAzionale.
Tutte le esperienze MARC condividevano la struttura definita dalle norme ANSI Z39.2-1971 e ISO 2709-1973, ma si differenziavano nella determinazione e nella identificazione degli elementi che compongono il record bibliografico.
Sul finire degli anni '70 l'IFLA propone la creazione di un Universal MARC Format. Lo scopo doveva essere quello di un formato di transito, vista la necessità e la convenienza delle biblioteche di scambiarsi record bibliografici. Lo scenario ipotizzato prevedeva la produzione - per ogni formato MARC nazionale - solo di un programma di conversione (dal MARC nazionale a UNIMARC e viceversa). L'alternativa (un programma di conversione per ogni formato nazionale) era vista come impraticabile.
Destinatarie dello standard UNIMARC erano le agenzie bibliografiche nazionali. Da una prima edizione del 1977 (UNIMARC: Universal MARC format) siamo passati alla seconda edizione di UNIMARC Manual (1994). Da non dimenticare, nel 1991, l'uscita di UNIMARC per le voci di autorità: UNIMARC Authorities.
UNIMARC non è l'unico formato in campo bibliografico che aspira all'universalità. In competizione con UNIMARC- sempre a partire dagli anni '70 - troviamo un altro formato conosciuto con con l'acronimo CCF (Common Communication Format) e proveniente dall'UNESCO. Il CCF nasce storicamente in Italia con l'International Simposyum on Bibliographic Exchange Format del 1978, tenutosi a Taormina. [Towards a Common ..., 1978].
L'obiettivo era quello di trovare il massimo di compatibilità tra i formati esistenti.
I princìpi che dovevano guidare il CCF erano:
- la conformità alla struttura ISO 2709;
- identificare, all'interno del record bibliografico, un numero ristretto di elementi ben definiti, in maniera standard, allo scopo di definire una sorta di nucleo centrale del record bibliografico stesso;
- assicurare la possibilità di arricchire il nucleo centrale con l'aggiunta di elementi opzionali, indicando anche modalità standard per queste implementazioni o personalizzazioni;
- disegnare una tecnica standard per ospitare la descrizione a più livelli, le relazioni e i legami tra entità bibliografiche.
Perché si è sentita la necessità di un altro formato universale? Una risposta possibile potrebbe essere la seguente:
- UNIMARC è stato pensato per le bibliografie nazionali e ha descrizioni basate su ISBD. Il CCF pretendeva di avere una più larga diffusione.
- Scopo di UNIMARC era quello di dare il massimo dettaglio possibile per ogni record bibliografico. Scopo del CCF era solo quello di trovare l'accordo su insieme minimo di base del record bibliografico, fornendo tecniche per l'aggiunta di elementi
Nei formati MARC diversi da UNIMARC la codifica dei vari campi del record bibliografico segue l'impostazione fisica della scheda cartacea: per esempio, l'intestazione principale che appare in alto a sinistra in un catalogo a schede è codificata come tale tra le prime etichette.
In UNIMARC l'approccio è funzionale: si tratta di codificare la funzione che quell'elemento ha nel record bibliografico. UNIMARC enfatizza quelli che Elaine Svevonius chiama gli elementi organizzatori del record bibliografico [Svenonius, 1992 ].
Come è noto la suddivisione in blocchi funzionali delle etichette UNIMARC è la seguente:
- 0 identificazione;
- 1 dati codificati;
- 2 descrizione (in rapporto uno a uno con le aree e gli elementi ISBD);
- 3 note bibliografiche (area 7 ISBD);
- 4 legami tra record bibliografici;
- 5 varianti del (o titoli in relazione al) titolo proprio;
- 6 analisi semantica (soggetti, classificazioni ecc);
- 7 responsabilità intellettuale;
- 8 dati su chi ha prodotto/diffuso il record;
- 9 non definito dallo standard e utilizzabile per inserire dati locali.
Solo per riprendere quanto osservato prima sulla intestazione principale, si può notare che il blocco relativo alla responsabilità intellettuale si trova al settimo posto: viene conservato il concetto di responsabilità primaria ma con la precisazione che se un codice di catalogazione non prevede il concetto di "intestazione principale" allora l'etichetta da usare è la 701 - definita da UNIMARC come Responsabilità alternativa. Non si deve cioè usare usare in questo caso l'etichetta 700 - Responsabilità Principale - o l'etichetta 702 - Responsabilità Secondaria.
La critica principale che viene oggi mossa al MARC è relativa alla sua struttura piuttosto datata: cioè file sequenziali, mentre l'informatica si muove verso database relazionali o verso sintassi come SGML.
Occorre però ricordare che il MARC - come UNIMARC - non è un formato di gestione interna dei dati ma è semplicemente un formato di comunicazione. In altre parole i sistemi per la gestione delle biblioteche possono far uso di tutte le tecnologie più avanzate: il MARC serve semplicemente a scambiare le informazioni.
Un accenno infine a SGML (ISO 8879-1986) appena richiamato. Oltre a quanto si muove nel campo degli standard per la descrizione archivistica [Vitali, 1994] occorre qui ricordare una recente proposta in ambito bibliografico: sostituire la struttura del record MARC basata uso ISO 2709 con una struttura ad hoc codificata in SGML [Dusolier - Ducloy, 1993].
Bibliotecari e archivisti hanno di fronte orizzonti davvero stimolanti: l'informatizzazione sta innovando in maniera radicale i contenuti stessi della nostra missione.
Bibliografia
- ANNANARC, 1977
- ANNAMARC : specifiche relative ai nastri magnetici contenenti i record della Bibliografia Nazionale Italiana nel formato ANNAMARC. Roma. ICCU, 1977
- Basili-Pettenati, 1994
- Carla Basili - Corrado Pettenati. La biblioteca virtuale: l'accesso alle risorse informative in rete. Milano. Bibliografica, 1994.
- Dusolier, 1993
- Nathalie Dusolier - Jacques Ducloy. Processing of data and exchange of records in a scientific and technical information center formats: what for? in UNIMARC/CCF : proceedings of the Workshop held in Florence, 5-7 June 1991 / IFLA-Unesco ; edited by Marie-France Plassard and Diana McLean Brooking. - Munchen [etc.] : K. G. Saur, 1993, pp. 77-102.
- Morton, 1986
- Katharine D. Morton. The MARC formats: an overview << American Archivist>> 49(1986), n. 1, pp. 21-30
- Malinconico, 1991
- S. Michael Malinconico, Le biblioteche, i bibliotecari e il mercato emergente dell'informazione in L'informazione a portata di mano: biblioteche, tecnologie e servizi agli utenti : atti del 37. Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Biblioteche : Pisa, 27-29 novembre, 1991. Firenze : Giunta Regionale Toscana ; Milano : Bibliografica, 1992
- Svenonius, 1992
- Svenonius, Elaine. Bibliographic Entities and Their Uses: Proceedings of the Seminar Held in Stockholm,15-16 August 1990 and Sponsored by the IFLA UBCIM Programme and the IFLA Division of Bibliographic Control, ed. by Ross Bourne. Munchen : Saur, 1992, pp. 3-17
- Towards a Common ..., 1978
- Towards a Common Bibliographic Exchange Format? International Symposium on Bibliographic Exchange Formats, Taormina, Sicily, 27-29 April 1978. Proceedings edited by H. Dierickx and A. Hopkinson. Budapest: OMKDK-Technoinform;London: UNlBlD, 1978
- USEMARCON, 1994
- Vitali, 1994
- Stefano Vitali. Il dibattito internazionale sulla normalizzazione della descrizione: aspetti teorici e prospettive in Italia <<Archivi e computer>> 4(1994), n. 4, pp. 303-323
[Edizione online da OCR e revisione 2011 05 05 in corso - online edition from OCR and revision 2011 05 05 in progress
Pubblicato originariamente come - Originally published as Gli standard per la descrizione degli archivi europei in L'UNIMARC per gli archivi pubblicato in in Gli standard per la descrizione degli archivi europei: esperienze e proposte : atti del Seminario internazionale : San Miniato, 31 agosto-2 settembre 1994. - [Roma] : Ministero per i beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni archivistici, 1996, pp. 99-103. ]